VERSO LA NEUTRALITÀ CLIMATICA

Il discorso di Ursula von der Leyen sullo stato dell’Unione ha toccato diversi argomenti, tra i quali è stato centrale quello del clima. Nel suo discorso, durato circa un’ora, la presidente della Commissione Europea riserva una parte importante al risollevamento del Green New Deal, il programma dell’Unione Europea che punta alla riduzione delle emissioni da gas serra del 55% entro il 2030 e di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. 




Di pari entusiasmo è la lettera di missione del neo-insediato commissario per il clima, Wopke Hoekstra, che sostituisce l’uscente Frans Timmermans: nel testo si legge l’impegno a costruire un sistema giuridico in grado di accompagnare l’Unione Europea all’obiettivo ambizioso della neutralità climatica e al rispetto delle tappe intermedie. Tuttavia, sono molte le perplessità sollevate dal mondo ambientalista, relative soprattutto al fatto che il politico è stato in passato ai vertici di Shell, e che appartiene all’ala dei Popolari, i quali hanno fatto da ostacolo a diversi percorsi di riforma in senso sostenibile. 

Nel frattempo, tuttavia, arrivano alcune buone notizie: tra gennaio e agosto 2023 l’UE ha raggiunto il record negativo di emissioni di anidride carbonica, grazie al contributo sempre crescente dell’energia da fonti rinnovabili. Inoltre, sta crescendo il fronte delle climate litigation, ossia dei gruppi di cittadini che fanno causa alle aziende e ai governi quando questi non rispettano gli accordi di Parigi, provocando disastri ambientali dai costi sociali, umani, economici e ambientali enormi. 

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